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L’insediamendo
I migliori auguri per un lavoro che sarà impegnativo
Facciamo i nostri
auguri di buon lavoro al presidente Mattarella compiaciuto dall’entusiasmo
che ha accompagnato il suo intervento di insediamento tenuto alle Camere
riunite. Vogliamo sperare che l’alto profilo istituzionale, la passione
civile e democratica che hanno sempre contraddistinto la vita pubblica del
nuovo Presidente fin da quando era un giovane
deputato, siano tali da consentire a tutte le forze politiche di stringersi
intorno all’Istituto del Quirinale. Abbiamo molto gradito il primo atto del
Presidente Mattarella dopo la sua elezione, quella visita sommessa alle fosse
Ardeatine. Anche condividiamo i profondi sentimenti nei confronti della
Resistenza e della Ricostruzione repubblicana avvenuta dopo il ventennio
fascista e l’occupazione nazista. Siamo l’ultimo dei partiti che si sente
sulle spalle quella eredità e sappiamo bene quanto essa
sia pesante. Abbiamo applaudito volentieri le sue parole a Montecitorio
quando il Presidente ha detto che “la libertà garantisce il pieno
sviluppo dei diritti civili”. La libertà è il principio espiratore della
nostra democrazia, ed ha ragione il Presidente, quando ricorda che “la
democrazia non è una conquista definitiva”: non lo è mai senza l’impegno di
coloro che ne sanno apprezzare il significato e sono disposti a difenderne i valori.
Mattarella nell’assumere il suo alto incarico si è mostrato perfettamente
consapevole dei problemi che riguardano il paese all’interno, ovviamente dove
la crisi ha creato nuove sacche di povertà, ma anche all’esterno considerando
la sfida sanguinosa lanciata dal terrorismo internazionale. Non sarà certo
compito del capo dello Stato indicare queli misure e quali politiche di
contrasto avviare, ma certo non si può ignorare la consapevolezza e la
necessità di combattere il terrorismo fondamentalista e la minaccia che
comporta gli stessi fondamenti della libertà, di democrazia, di tolleranza e
di convivenza. Per queste ragioni il momento politico che l’Italia sta
attraversando è delicatissimo e si comprende la preoccupazione del nuovo Capo
dello Stato perché “il percorso delle riforme sia portato a compimento”. Si
tratta di rendere più adeguata la nostra democrazia, ma
attenzione, “per dare risposte efficaci alla comunità”. Badino bene le forze
politiche a riformare la Costituzione senza preoccuparsi di rafforzare il
processo democratico. Perché qui ci permetta il Capo dello Stato un appunto
che ci permettiamo di fare conoscendo anche il suo ruolo alla Consulta, la
stessa che ha dichiarato incostituzionale la legge elettorale che ha eletto
l’attuale parlamento. Crediamo che il presidente Mattarella ne sia pienamente
consapevole e potrà svolgere un ruolo importante anche nel merito della
prossima legge elettorale proprio per evitare possa riprodursi un tale
contrasto costituzionale. Poi si comprende che il Capo dello Stato si
preoccupi della tenuta delle intese trasversali che hanno portato la
maggioranza e uno dei principali partiti dell’opposizione a formulare
l’attuale percorso riformatore. Vogliamo sperare che la Sua dottrina possa
aiutare chi non ne ha saputo mostrare sempre altrettanta.
Roma, 3 febbraio 2015
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